Fiori, foglie e fogli atto 1

Presentazione dei libri di Lorena Grattoni e Gabriele Giardini

Quando: 28 Maggio 2023

Dove: La Scola

IN CASO DI MALTEMPO L’EVENTO SI SVOLGERA’ NELLA SALA GRANDE

Lorena Grattoni

Artista ed insegnante di discipline plastiche e pittoriche , dal 1997 conduce laboratori espressivi in Istituti Scolastici , Cooperative Sociali ed Associazioni Culturali  finalizzati alla crescita personale di bambini , adolescenti ed adulti, nonché alla conoscenza e divulgazione della Storia dell’Arte attraverso conferenze tradizionali, Conferenze Spettacolo, Caffè Letterari.

Vive a Bologna con  marito, due figli, un cane, un gatto, una tartaruga .

Ha pubblicato racconti per l’infanzia in  antologie 

Il racconto illustrato “A come Amore

L’Opera in Forma di libro “Fatti un nodo al Fazzoletto”

Il libro dedicato “Le  Ricette della Leda”

Il romanzo noir “TOBOGA” Ed. Damster

Il racconto “Un’altra donna” Antologia Brividi e Manicaretti dell’Appennino  Ed. Damster

Il racconto “Punta d’Inchiostro”  Antologia Socmel che Canzone ed- Il  Loggione.

Il racconto   “ Natale 1941” VII premio letterario Internazionale  “Città di Sarzana”

Il saggio ” Il colore come linguaggio nella Terapia Artistica -Il filo di Arianna Ed.

Il romanzo “ Morte in Canonica”- Damster Ed.-

Premio Città di Sarzana 2022

Il romanzo “ La Pistola di Antonio Ferdinando Navarro” – Pegasus Ed. Vincitore del   Premio Milano International 2021.

Il racconto  “ Una domenica differente per Don Antonio” nell’Antologia  Racconti in Giallo 2022 ed. Acerbo.

Il suo Motto è : Impara l’arte e fanne parte.


Sinossi del libro “La pistola di Antonio Ferdinando Navarro”

Campeda , la più piccola frazione del Comune di Sambuca Pistoiese, sorge isolata nella valle del Reno immersa tra boschi di castagni e querce .19 case e una Chiesa, dal 1972 ospita nella sua canonica Don Antonio Bonanni , insieme alla perpetua Mariella e una variegata famiglia allargata. La pace del luogo , subisce un vero terremoto, quando viene scoperto il cadavere dell’Avvocato Giovanni Cucchi ,  tornato al paese  lasciato in gioventù, alla ricerca di una vita ricca e ambiziosa. Da questo momento Don Antonio dovrà confrontarsi con diversi personaggi tutti accumunati fra loro da rapporti con la vittima , uomo apparentemente ammirevole ma crudele e vendicativo.

Una narrazione che ricalca i canoni del  giallo classico  riproponendo l’elemento   di una indagine che si dipana e si confronta con una realtà estranea ed ostile permeata di omertà e silenzio complice, per  arrivare all’epilogo finale della vicenda dai risvolti imprevedibili.

Gabriele Giardini

Gabriele Giardini è nato a Bologna. Laureato in Giurisprudenza, considera la scrittura un divertimento, un modo piacevole di evadere per un attimo dalla realtà quotidiana.

Ha una particolare predilezione per i classici della letteratura fantastica; ama Lovecraft, Poe, Kipling, Conan Doyle e Shakespeare, fra gli autori italiani, Evangelisti e Lucarelli. Innamoratissimo della città dove è nato, che giudica magica ed inimitabile.

 Esordisce con ‘Morte del maschio Alfa’ (2018) che ha ottenuto favorevoli riscontri da parte dei lettori. e pubblica successivamente “Toboga” (2019) scritto a quattro mani con Lorena Grattoni. Sempre per Damster Edizioni pubblica “Scrivi e lascia morire” (2020).

Vincitore alla III edizione del Festival del Giallo per la categoria  “migliore personaggio femminile” per il romanzo inedito La Crisalide.

Sinossi del libro “Scrivi e lascia morire”

L’essere umano è in balìa di eventi imprevedibili e non ha possibilità alcuna di sfuggirvi o resistervi: questo è il tema di fondo che accomuna i racconti di questa antologia, in cui l’autore approfondisce l’aspetto dell’impossibilità dei protagonisti a fronteggiare situazioni irrazionali (argomento già delineato nei precedenti racconti di “Morte del maschio Alfa”) esasperandone i contenuti.

Nulla risulta più ingannevole di quanto percepiscono i nostri sensi. I sogni (e gli incubi) partoriti dalla nostra mente generano mostri reali, che irrompono nella quotidianità e non lasciano via di scampo, precludendo ogni possibilità di salvezza: “Torre, Regina e Re”, “No way out” e “Rimembranze” incarnano meglio di tutti questo leit-motiv, ove nessuno può emendarsi di fronte all’imponderabile. Talvolta sembra che l’ironia possa venire in aiuto (“Ma non è una cosa seria”, “La costante di Planck”, “Ospedale inferno”), ma è solo una sensazione illusoria, destinata a trascendere la volontà dei vari personaggi, impotenti nel subire la sorte loro riservata.

I ruoli tendono lentamente a confondersi, e ciascuno diventa al contempo vittima e carnefice di sé stesso.

“Via Crucis” costituisce un’eccezione, ricalcando i canoni del giallo classico e riproponendo la figura del Commissario, impegnato ad indagare su un omicidio che sembra misteriosamente connesso ad un fatto di sangue avvenuto oltre quattro secoli addietro, e a confrontarsi continuamente con una realtà che gli è estranea ed ostile,  permeata di ipocrisia ed omertà.