in Dicono di noi » stampa, 28 Luglio 2020
Il primo itinerario bolognese, come sempre percorribile in giornata, parte dalla leggendaria statale 64 Porrettana, ma si conclude molto prima della nota località termale che le dà il nome: tra Sasso Marconi e Vergato, infatti, sono tantissime le perle nascoste che questo generoso territorio offre al turista più attento: antichi borghi, ponti stregati, monumenti arborei plurisecolari, chiese leggendarie e fiabesche cascate.
Il cipresso di Borgo La Scola
I grandi alberi portano in grandissimi posti e anche questo itinerario bolognese lo conferma; come i fantasmagorici tassi di Pontecchio Marconi, un gigantesco esemplare di cipresso mi ha portato a scoprire un’altra perla nascosta, forse il borgo storico più bello dell’Appennino bolognese. Ho visto il cipresso la prima volta nel 2016, mentre raccoglievo informazioni per la mia guida turistica dell’Emilia Romagna e sono rimasto folgorato: trovarmi di fronte a questo monumento arboreo di quasi settecento anni d’età incastonato all’interno di un curatissimo giardinetto nella parte bassa dell’abitato – una “superbestia” con un enorme tronco cavo che supera i 5,20 metri di circonferenza e i 25 di altezza – mi ha fatto pensare ad un missile vegetale in partenza da una sorta di Cape Canaveral medioevale. Molto ben nascosto tra le colline dell’Appennino bolognese, nel comune di Grizzana Morandi, La Scola è il classico paradiso low cost: ad ingresso gratuito, La Scola è una macchina del tempo che ti trasporta dritto al XVI secolo. Un fiabesco angolo di quiete, immerso tra fiori e piante da frutto, un felice connubio di arte natura riportato all’antico splendore da un sapiente restauro e dall’opera di promozione dell’attivissima Associazione Sculca. Ecco perché, quando ho trovato sulla porta dell’abitazione a fianco del cipressone il cartello “affittasi”, sono rimasto di stucco: possibile che nessuno avesse ancora fatto carte false per assicurarsi una vacanza in un borgo fiabesco, accanto ad un albero leggendario? Arrivare a La Scola non è facilissimo: io, che conosco un ottimo ristorante in zona, arrivato a Carbona di Vergato, sulla Porrettana, seguo l’indicazione per Orelia e continuo su via Orelia fino al bivio; qui prendo a destra per Campolo e al bivio successivo svolto ancora a destra, sulla Sp 72; poi seguo l’indicazione La Scola (sempre a destra) e, dopo alcune centinai di metri il borgo è davanti a me.