L’Associazione nel 2018, in collaborazione con la Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna e la Sua presidente Simonetta Saliera, ha pubblicato un volume interamente dedicato a Scola che costituisce finalmente l’occasione per dare ampia e dettagliata visibilità ad un borgo unico dell’Appennino Tosco-Emiliano.
In questo volume si ripercorre, grazie allo storico Prof. Renzo Zagnoni, la storia di questo territorio, con particolare riferimento al periodo tra il 1400 e metà del 1600, nel quale sono collocabili la massima parte degli edifici presenti, assieme al periodo precedente che affonda le sue radici nell’Alto Medioevo, fino all’invasione longobarda dei secoli VI-VII.
Nel libro, si dà anche spazio agli aspetti naturalistici che connotano il borgo di Scola, grazie alla sezione curata dal Prof. Aldo Zechini D’Aulerio.
Vi sono poi nel volume un paragrafo dedicato alla Pala d’Oratorio di San Pietro, restaurata nel 2018, un paragrafo con alcuni suggerimenti per visitare al meglio il borgo ed infine un paragrafo su 3 personaggi che hanno avuto uno stretto legame con Scola, dando in modi diversi il loro apporto alla crescita e conoscenza del posto.
A chiudere ed impreziosire il volume un’ampia documentazione fotografica che permetterà al lettore di ammirare Scola in varie epoche, anche attraverso i volti di chi ha caratterizzato questo antico centro abitato.
La presentazione del volume è avvenuta a Scola il 30 giugno 2018 alla presenza del Prof. Renzo Zagnoni, del Prof. Aldo Zechini d’Aulerio, del Prof. Gian Paolo Roffi e di Silvia Rossi.
Il testo è stato presentato anche a Bologna, in Sala Borsa, il 06 dicembre 2019.
Presentazione dell’autore
Via Crucis
Il mio lavoro artistico si sviluppa nell’àmbito della Poesia Totale, che si articola in Poesia lineare, Poesia visiva e Poesia sonora.
La Via Crucis che ho realizzato per l’Oratorio di San Pietro del Borgo La Scola si presenta come una serie di 14 formelle e 14 testi poetici. Due sono linee di sviluppo che le danno il carattere unitario sotto il profilo formale e il senso complessivo sul piano del significato.
La prima è costituita dalla presenza di vecchi caratteri tipografici in legno. Matrici di ogni possibile discorso, sparsi o accostati senza formare un testo comprensibile o interpretabile, essi alludono al mistero di quanto viene rappresentato, alla formulazione indecifrabile delle scritture sacre, alla impossibilità di spiegare compiutamente la vicenda della passione.
La seconda è data dalla collocazione di un uovo sopra le formelle. Generalmente in quella posizione si trova una piccola croce con il numero della stazione. Qui invece domina quest’altro simbolo, che segna l’unità e la continuità dell’opera nella successione delle stazioni. L’uovo comprende, nella storia delle culture, una ricca simbologia, ma il suo significato prevalente rimanda al concetto di rinascita, allo schiudersi di una nuova vita. Secondo la tradizione e la simbologia cristiana rappresenta il sepolcro, il luogo chiuso dal quale si aspetta che scaturisca la vita rinnovata del Cristo e dal Cristo: basti pensare alla tradizione dell’uovo pasquale, che qui ha la sua origine. Questa Via Crucis, dunque, è tutta orientata verso una dimensione escatologica, verso la quattordicesima stazione, il sepolcro, dove avviene l’incubazione dell’uomo nuovo, del nuovo Adamo.
L’Associazione, anche in collaborazione con la Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna (2018 e 2019), ha predisposto brochure sul Natale e sull’evento dei presepi che da anni oramai connota il borgo. In particolare nei volumi si possono ammirare scatti del presepe in legno povero opera degli scultori vergatesi Alfredo Marchi e Renzo Bressan, nonché gli altri presepi che ogni anno abbelliscono la nostra sede e che nel corso del tempo sono sempre cambiati, dai piccoli presepi di Gian Paolo Roffi, all’esposizione presepiale di Alfredo Marchi, a quella di Adriano Gramolini e sino ai presepi in fil di ferro di Giovanni Degli Esposti e in pietra di Giancarlo degli Esposti.