Passeggiando fra le sculture

Mostra di sculture nei vicoli del Borgo

Quando: Dal 24 giugno al 17 Settembre 2023

Dove:

Inaugurazione 24 giugno 2023 ore 17

Piero Bernardi

Piero Bernardi nato a Vergato in provincia di Bologna nell’anno 1974, soprattutto pittore.

Si esprime principalmente con il cemento, materiale a cui dedica gran parte della sua ricerca. Affascinato dalla materia e quindi anche scultore espone raramente e sempre in mostre accuratamente selezionate.

Consapevole dell’importanza teorica in arte, è autore di testi chiamati “saggi”. Questi scritti trattano sia temi relativi al suo lavoro che riflessioni diverse, ma sempre di argomento artistico.

Se si volesse comprimere tutto il suo pensiero in una massima, dice di sé stesso: “… uso la materia per dipingere. Il materiale in sé è già la pittura: a volte ha funzione di colore, mentre in altre rappresenta il segno; più spesso è le due cose assieme. Quando invece viene adoperato per essere il concetto dell’opera ed il suo significato ha una riconoscibilità comune, ecco che il suo utilizzo diviene centrale, indispensabile, unico. Materia e concetto si fondono dando vita ad un’arte completa, reale che supera la funzione pittorica”.

Giovanni Degli Esposti

Il padre Armando, muratore, gli insegna il mestiere utilizzando materiali come sasso, ferro e cemento, che cambiando forma a seconda dei periodi e degli stati d’animo diventano poi opere d’arte.

La mamma Rina, invece, era la vera artista di casa, che per gioco insegnava a tessere la tela nel vecchio telaio del nonno, raccoglieva vimini che, intrecciati, venivano trasformati in bellissimi cesti e foglie di granoturco che le servivano poi per impagliare le sedute delle sedie.

“Nasce da questi sapienti gesti la mia arte, condita negli anni dal dolce amaro della vita” così scrive Giovanni abbozzando i suoi pensieri su un foglio.

A che punto siamo con la scultura.

Prima di presentare questa mostra voglio sottolineare l’unicità e la bellezza di Scola e fare i complimenti all’associazione culturale che la tutela: la Sculca e ai residenti per il loro impegno nel preservare un luogo incantevole.

La cosa più difficile nell’organizzare questo evento si è rivelato essere lo spazio espositivo. Nel borgo ci sono così tante cantonate, nicchie e angoli suggestivi che scegliere la collocazione delle opere è stato davvero faticoso. Il resto è venuto da sé e lo hanno fatto i due scultori creando lavori inediti che si adattano perfettamente al contesto che li ospita.

I protagonisti dell’esposizione, non potrebbero essere più diversi: Giovanni Degli Esposti è istintivo, il suo lavoro è intimo, sentimentale come se fosse mosso dal cuore; dal suo fare traspare un romanticismo d’altri tempi e una solida fiducia nel domani. Piero Bernardi ha invece un approccio concettuale: dà forma alla materia sotto la guida del cervello, tutto è calcolato quindi razionale, e la sua visione del futuro è sostanzialmente cupa e pessimista.

La distanza tra questi artisti sembra abissale, ma se escludiamo la loro scintilla creativa, il loro approccio al lavoro e analizziamo le opere esposte troviamo molte più somiglianze di quello che ci si aspetta. Entrambi realizzano sculture pesanti però dinamiche, opere che hanno la caratteristica di assecondare la forza di gravità e non tentano nemmeno di contrastarla anzi la fanno loro, la sfruttano a proprio vantaggio ignorando secoli di ricerca e sperimentazione votate al contrario: rappresentare la leggerezza, l’estendersi verso l’alto, il tentativo di staccarsi per andare oltre. I nostri scultori operano con cognizione di causa, conoscono perfettamente i lavori dei grandi maestri: dai primi svolazzi del Bernini alle forme assolute di Brancusi fino ai Mobiles di Calder, ma se ne infischiano, fanno altro, tutt’altro.

Loro raccontano di un mondo irreale dove i problemi sono quelli della nostra quotidianità; quelli dell’uomo che abbatte e combatte la natura per poi meravigliarsi dei propri disastri e si domanda cosa fare per rimediare.

Che sia avanguardia o meno non saprei dato che essere avanti di dieci anni o vivere indietro di un decennio spesso sembra essere la stessa cosa. Però sono sicura di questo: chiunque, come i nostri scultori, va contro corrente adoperando materiali obsoleti, creando opere scomode da collezionare, poco accattivanti e mai ruffiane, non allineandosi agli osannati artisti da fiera o da didattica culturale, ha totalmente la mia stima. Lucia Fontano

Inaugurazione della mostra ed alcune opere esposte nei vicoli di La Scola

Alcune opere degli artisti