“#stodadio – L’enigma di Artolè” è il romanzo di Carmine Caputo edito da Damster Edizioni, ambientato nella piccola frazione di montagna del Comune di Vergato.
I fatti narrati si svolgono durante il week-end del 23 e 24 agosto dell’estate del 2014, particolarmente fredda e piovosa. Un maresciallo dei carabinieri, Antonio Luccarelli, che opera nella Val di Setta, decide di prendersi un paio di giorni di vacanza e di approfittarne per partecipare ad Artolè, manifestazione realmente esistente che dal 1997 porta artisti, scultori e pittori a decorare con le loro opere le vie del centro appenninico.
I piani però non vanno nel verso giusto. La visita inattesa di un amico di vecchia data costringe infatti il maresciallo a rivedere il suo programma. Anziché fare la corte a Simona, una affascinante volontaria che partecipa alle parate in costume che contraddistinguono la festa, il carabiniere si trova così a fare da guida al suo amico, aspirante scrittore di favole, che ne improvvisa una per ognuno dei quartieri del borgo antico di Tolè: quello dei mulini, quello dei gatti, quello del Natale e, appunto, il borgo delle fiabe. La mattina dopo però il maresciallo sarà chiamato al lavoro extra: il cadavere di una anziana signora è stato ritrovato in casa trafitto da un pugnale. E il capitano avrà bisogno del suo aiuto, visto che i suoi uomini in servizio sono impegnati in una delicata operazione che coinvolge la criminalità organizzata. C’è un solo indizio per il maresciallo, un elenco di numeri di telefono sul comodino della vittima, e poche ore per trovare la soluzione dell’enigma.
Carmine Caputo è un giornalista che segue l’ufficio stampa dell’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese e sogna di vedere il Taranto non dico in serie A, non dico in serie B, ma almeno in C per la miseria.
Il suo successo è legato soprattutto al sostegno delle persone che lo circondano: la moglie che ripete che lo preferisce quando stira a quando scrive, i parenti che affollano le presentazioni per capire di cosa parlano i suoi romanzi senza doverli leggere, i colleghi che comprano i suoi libri solo per evitare ritorsioni in ufficio, gli amici che bontà loro hanno smesso del tutto di comprarli.