Angela Appoggi
Mi chiamo Angela Appoggi e negli anni 1958/59 sono stata un’allieva del maestro Zucchini.
Dopo oltre sessant’anni purtroppo, la mia memoria ha parecchie lacune ed i ricordi sono molto sfumati.
Il nostro maestro ci esortava, oltre che a studiare, anche ad osservare la natura circostante che, in montagna, era molto rigogliosa.
Ricordo abbastanza bene che organizzò, nel periodo pasquale, la rappresentazione della crocifissione e morte di Gesù Cristo, in cui io personificavo la Madonna. (Quante prove abbiamo fatto!)
La recita venne accolta con ammirazione ed entusiasmo da tutti i paesani e noi bambini ricevemmo molti elogi.
Piera Appoggi
Mi chiamo Piera Appoggi e insieme a mia sorella Angela, sono stata scolara del maestro Gian Luigi Zucchini alla fine degli anni ’50.
Posso ricordare che il maestro Zucchini è stato per noi una figura molto importante perchèsi impegnava ad aprirci al mondo in modo innovativo. Infatti l’idea del teatro e l’impegno nostro a recitare è stato proprio una cosa nuova, moderna e molto gradita a tutti. Ricordo ancora la recita fatta sul significato della Pasqua nella quale io dovevo spiegare agli spettatori il significato delle azioni compiute dai miei compagni attori. Tutti i costumi della recita erano stati presi al teatro Comunale di Bologna.
Ci siamo molto impegnati e divertiti!
Ricordo inoltre che un anno, il primo d’aprile, intendemmo fare uno scherzo al nostro maestro. Eravamo tutti in classe quando arrivò il maestro e io gli dissi:
“Signor maestro prima è venuta la Maria a cercarla. Dov’è ora? Chiese il maestro e io pronta gli dissi in casa sua. Maria era la bidella della scuola che abitava sopra la scuola. A quel punto il maestro si affrettò ad andare dalla Maria e, noi, altrettanto in fretta facemmo il disegno di un pesce sulla lavagna e scrivemmo pesce d’aprile. Quando il maestro rientrò ci puni dicendo: Per domani mi portate un foglio con scritto 500 volte non devo fare lo sciocco”.
Di seguito riportiamo i commenti del maestro Zucchini sugli episodi segnalati
- i costumi non li presi in prestito dal Comunale (mai citato neppure allora il teatro, che non penso avrebbe prestato dei costumi, oltre tutto per bambini), ma da alcune parrocchie, andando in giro a Bologna qua e là per raccattare cappellini, mantelline, e altro
- non ricordo assolutamente il fatto del “pesce d’aprile”. Del resto, si dice anche di una bidella di nome Maria, che non ho mai conosciuto né ricordo di avere mai neppure visto. E non sapevo neppure che la ‘scuoletta’ ne avesse una. Inoltre la punizione che avrei dato, (scrivere 500 volte una frase, per di più offensiva per uno scherzo anche piacevole) è del tutto impossibile. Non ho mai dato punizioni del genere, che mi sono sempre sembrate stupide e inutili. Mi pare incredibile che possa averla data allora (oltre tutto 500 volte!!!). Forse Piera o si confonde nel ricordo con un altro fatto, o lo ha sentito raccontare o se ne è appropriata allora nei discorsi tra bambini. La bambina, bravissima (si veda i suoi compiti pubblicati), di intelligenza creativa e vivacissima, forse si è lasciata trasportare da cose dette, sentite, rielaborate, o soprapposte a taluni atteggiamento di compagni di classe. Tuttavia, per quanto mi riguarda, non ho mai dato punizioni eccessivamente sgradevoli, almeno così mi pare di ricordare. Tuttavia, se per caso l’avessi data (e dimenticata poi nel tempo) mi scuso ora con gli allora bambini per una punizione non meritata.
- vorrei infine ringraziare tutti coloro che hanno collaborato per la ricostruzione di un periodo molto lontano, attraverso le immagini e i ricordi. In particolare i miei ex alunni, che – pur dopo tanto tempo – conservano ancora un piacevole ricordo della loro scuola elementare. Grazie a tutti!
Carlo Contini
Mi chiamo Carlo Contini e sono stato alunno in 4° e 5° elementare del maestro Gian Luigi Zucchini a Vimignano.
In quella scuola sono passati insegnanti illustri: Anna e Maria Teresa Morandi (sorelle di Giorgio), Oriano Tassinari Clò autore di pubblicazioni sul nostro Appennino, e il caro Maestro Gianluigi Zucchini, insegnante elementare, poi docente universitario e anche Lui autore di numerosi articoli e pubblicazioni.
Lo ricordo come un uomo distinto, giusto, con fare garbato, a tratti dolce, all’occorrenza fermo e autorevole ma senza mai infliggere alcun castigo.
Ero un bambino nato e cresciuto in campagna, sempre con fame di spazi aperti dove poter correre e giocare con i miei amichetti Lorenzo Scandellari e Adriano Contini.
A scuola, nelle fredde mattinate invernali, con la grande stufa a legna accesa, e i campi e le strade pieni di neve caduta tutta la notte, speravo che il maestro, accompagnato in auto dal taxista Gildo, non riuscisse ad arrivare – doveva salire per la dissestata e ripida strada da Riola fino a Vimignano –, così da poter andare a giocare a palle di neve ….
Il maestro sapeva bene di questa nostra necessità di stare all’aria aperta così, quando il tempo era bello, ci portava davanti al piazzale del cimitero, che diventava la nostra palestra. Si costruivano le 2 porte con degli stracci al posto dei pali e … via!!Una bella partita di calcio. Oppure gare di corsa con pista il perimetro del muro di cinta del cimitero.
Ricordo una volta, vicinissimo al traguardo, alzai le braccia ed esultai ma, con uno sprint degno di Bolt, mi superò Lorenzo Scandellari, vincendo così la gara. Rimasi malissimo ma il maestro mi disse: “Carlo ricordati sempre: mai esultare prima di essere ben sicuro di aver vinto”.
E con una pacca sulla spalla mi consolò: “dai, la prossima volta impegnati e potrai fare meglio!”. Poi come non ricordare gli affascinanti “scavi etruschi” sulla Castellina e in Torazza.
Ma il Suo capolavoro è stato senz’altro la rappresentazione della morte di Cristo, tutti noi alunni vestiti come il personaggio dell’epoca che interpretavamo. Io impersonavo il centurione. Emozionato, di fronte al folto pubblico, mi sentivo importantissimo e accarezzavo sempre la “cresta” bianca (o rossa?…) del mio elmo da soldato romano. Uno spaccato della mia infanzia il cui ricordo mi suscita ancora le emozioni che provò il bambino che ero: felicità e orgoglio.
A questo mio bravissimo Maestro ed Educatore, che con grande intelligenza e sensibilità ha saputo con noi, bambini di campagna, figli di gente semplice, miscelare perfettamente istruzione, educazione e svago: GRAZIE!!
Si ringrazia Carlo Contini per aver messo a disposizione del sito alcune foto delle sue pagelle.
Pietro Marchioni
Mi chiamo Pietro Marchioni e ho frequentato le scuole elementari a Vimignano frazione di Grizzana negli anni 50 del secolo scorso, e in particolare ho avuto come Maestro Gian Luigi Zucchini.
Ho avuto di Lui sempre un piacevole ricordo e gratitudine per quello che mi ha insegnato, stimolando sempre la mia curiosità ed interesse per le cose e l’ambiente che ci circondava, fatto non scontato nei programmi scolastici dell’epoca.
La cosa particolare che ricordo era l’insegnamento della storia, io ero affascinato dei suoi racconti: i greci, gli etruschi, i romani, i cavalieri feudali per me era come vederli e la fantasia correva cercando di capire come fossero quei periodi così lontani.
Quando il Maestro ci portò a vedere gli scavi di Montovolo e di Campolo e trovammo anche alcuni reperti di epoca etrusca, rimasi molto colpito e fui orgoglioso di sapere che nel nostro territorio erano vissuti gli Etruschi e che forse avrei potuto essere un loro discendente.
Altra cosa che ricordo con piacere fu la Sacra Rappresentazione che il Maestro ci fece fare durante la Settimana Santa nella Chiesa di Vimignano con grande partecipazione di tutti gli abitanti dei nostri borghi, ed io rimasi sbalordito di cosa fossimo riusciti a fare insieme ai miei compagni.
In quella sacra rappresentazione io facevo la parte di Gesù e presi molto seriamente il ruolo che mi era stato assegnato anche se per tutto il tempo dovetti camminare con dei calzari fatti di legno compensato rivestiti di stoffa e pertanto molto rigidi ed avevo sempre paura di cadere. Comunque andò tutto bene e anche se sono trascorsi diversi anni è un’esperienza che ricordo sempre con piacere.
L’anno scorso (2019) ho saputo che il Maestro Zucchini, ha contattato la Sculca per sapere se si potevano rintracciare i suoi scolari, con immenso piacere l’ho incontrato e non vi dico l’emozione dell’abbraccio che ci siamo dati.
Abbiamo così deciso di raccontare un pezzetto della nostra storia e di un bravo Maestro che con il suo insegnamento e dedizione, ci ha aiutato a crescere.
Ringraziamenti e note del maestro Zucchini
Ringrazio vivamente tutti i cari ex ragazzi, che furono miei allievi in anni ormai lontanissimi. Ho rivissuto, in breve, momenti cari alla memoria e agli affetti.
Non ricordo tuttavia assolutamente nulla di quanto dice Piera Appoggi (era una bambina molto sveglia e simpaticissima) circa lo scherzo del 1° aprile. Una cosetta carina, e che oggi mi sembra proprio da rimproverare, non agli ex alunni, ma a me. Ma fui proprio io a dare quell’assurda e improbabile punizione di cui parla Piera? E del resto, non ho mai saputo che esisteva una bidella, che non ho mai conosciuto. Né tantomeno sapevo il nome di lei. E infine, non ho mai dato, nel mio lungo lavoro scolastico, da scrivere ripetutamente tante volte una stessa frase. Strano che lo abbia potuto fare allora. Se è così, chiedo scusa ora a chi mi legge per questa stupidità giovanile compiuta da me. Avevo 22 anni!